Quando il pallone rotola felicemente e con spensieratezza le colline della vita diventano pianure. Prendi un gruppo di amici dalla precedente Assosportiva e componine un club che vuole soltanto divertirsi. Quale formula migliore per sovvertire pronostici quando il furore emozionale prende il sopravvento, ma anche per prendersi in giro nel momento in cui le cose non girano per il verso giusto e se ne prende atto con la serenità di quello che resta un puro svago. Eppure, con questo atteggiamento i risultati sono arrivati. Eccome. Un’identità forte, dalla collina partenopea per antonomasia fino alla finale di Roma Cup 40 contro la corazzata Mian. Do. Ro. Il Vomero Friends ha così fatto venir fuori il suo spirito. “Abbiamo raccolto poco finora – è sincero il presidente Antonio Sanzari, – perché abbiamo dovuto fronteggiare una vera e propria rifondazione ed in campionato si è visto. Qualcuno della vecchia guardia, anche per il regolamento, ha salutato ma il senso di appartenenza è forte pure con la presenza delle famiglie al seguito in quello che resta puro divertimento. La mia presenza è un po’ ballerina, ho un’azienda di onoranze funebri e un lounge bar, nulla c’è di più distante dal mondo pallonaro e per questo devo ringraziare la mia spalla Di Vaio ed il tecnico Diana che affondano le mani nel progetto. Persone squisite loro e il gruppo di ragazzi che sta dando l’anima ed a cui devo tutto per il traguardo raggiunto. Gli avversari sono favoriti, è indubbio, mal che vada stringeremo loro la mano e scatteremo insieme qualche foto. Noi siamo così, alla fine durante la settimana non facciamo nulla di particolare: nessun rito, godiamo e basta di questi momenti con il sorriso e lo sfottò tra di noi è sempre dietro l’angolo. E’ nella nostra essenza”. D’altronde si sa, l’orizzonte dalla collina si guarda con spensieratezza.