Presidente, giocatore, allenatore. Tutto per la sua AR7: “Ma sono più un gestore che un mister – sottolinea Alessandro Russo -. Tre mesi fa mi sono infortunato e, siccome il nostro tecnico Roberto Noto poteva esserci utile come fascia C, ci siamo invertiti i ruoli”. L’AR7 è al suo secondo anno di vita: “Nella passata stagione siamo arrivati in finale di coppa Senior, ma i giocatori sono da anni in questo torneo, me compreso: ho cominciato con la Consul Sud quattro anni fa, poi la parentesi con l’High Tech Dental ed oggi eccoci qua”. Un gruppo che annovera individualità di livello assoluto: “Sì, abbiamo in organico calciatori con una carriera importante alle spalle come Calaiò, Mora, Mendil, capitan Minauda che ha militato nella Primavera del Milan ai tempi dei tre olandesi, ma anche altri come Liccardi, Gravina e Vuolo. L’anno scorso Ugo Moscariello mi ha dato una grande mano anche come direttore sportivo oltre che come giocatore, e così stiamo allestendo man mano una buona squadra”. Dopo una fase regolare a fasi alterne, la vittoria ai quarti Scudetto sulla Techmade e la semifinale di sabato con la corazzata Superò: “La prospettiva è sempre quella di vincere, anche contro squadre più forti – fa sapere Russo -. Nei novanta minuti può succedere di tutto, poi è normale che per vincere i campionati c’è bisogno di una crescita graduale e di mettere dentro i tasselli giusti”. Infine il messaggio più importante: “Il rispetto prima di tutto, per arbitri e avversari. Non bisogna mai dimenticare che si tratta di un torneo amatoriale e che lo scopo è divertirsi. Restiamo integri anche quando le partite sono tese”.