Una poltrona per due e una storia da far accapponare la pelle. Di quelle che il calcio ha la capacità di veicolare con una semplicità senza pari. Gigi Caliano e Mimmo D’Antò, i due bomber della Techmade che per la terza volta di fila ha vinto la regular season, laureatisi capocannonieri in coppia a quota tredici. Gigi ha un angelo sempre con sé: è Salvatore, suo figlio, scomparso pochi anni fa: “Mi piace pensare che sia stato lui a volere che vincessimo insieme -comincia così la chiacchierata con il bomber, autore di oltre trecento gol in carriera-. Salvatore era un grande fan di Mimmo e ci ha messo la sua mano. Io sabato non potevo giocare per un problemino muscolare, ero un po’ giù perché mi stavo giocando il titolo di capocannoniere, ma ho detto a Mimmo che Salvatore era con noi e che l’avremmo vinta”. D’Antò ha raggiunto Caliano proprio all’ultima giornata con una doppietta, lui che il titolo l’aveva portato a casa anche l’anno scorso: “Gigi mi ha detto questa cosa nello spogliatoio. E’ incredibile, perché partivo dalla panchina, ma perdevamo uno a zero e così sono entrato nel secondo tempo. Ho segnato due gol e un terzo mi è stato annullato: era proprio destino che dovessimo vincere insieme. Salvatore mi voleva bene, con lui avevo uno di quei bei rapporti che nascono grazie al calcio”. Alla base, per i due re dei bomber come per tutti, ci sono passione e divertimento: “La Techmade è una famiglia -sostiene sorridente Caliano-. Siamo un gruppo di amici con a capo un presidente che, oltre ad essere un buon giocatore, è un grande uomo. Per raggiungere certi obiettivi c’è bisogno di compattezza e organizzazione in tutte le categorie. Sono contento di come sta andando la stagione, avrei anche potuto segnare più gol ma ho saltato diverse gare per un infortunio. Il titolo di capocannoniere, oltre a Salvatore che mi guida dall’alto, lo dedico ai miei genitori e a mio cugino Massimiliano, scomparso da pochi giorni”. La stessa energia trasuda dalle parole di D’Antò: “Ho 52 anni ma non posso fare a meno di giocare. Spesso mi chiedono come faccio tra lavoro, scuola calcio e il campionato, ma se mi tolgono la partita mi tolgono tutto: è un antistress, mi fa stare bene, mi fa incontrare tante persone con cui negli anni si è instaurato un bel rapporto. Quando fai qualcosa con piacere e ti comporti bene con le persone, si creano legami positivi che sono la cosa più bella che il calcio lascia. E poi mi diverto, nello spogliatoio sono un giocherellone. I gol? Quando li hai sempre fatti, non puoi farne a meno…”. E così Roberto Coscia, tecnico della Techmade, si gode la sua creatura e i suoi… tre tenori: “Faccio i complimenti a Caliano e D’Antò, senza dimenticare Palumbo che ha chiuso a undici gol, e a tutta la squadra. Sono qui da otto anni, è quasi un record, ma è da tre anni che siamo così competitivi grazie al presidente Luciano Esposito. Abbiamo chiuso al primo posto la regular season per la terza volta di fila, gli ultimi due campionati li abbiamo vinti e, in 46 partite totali di fase regolare, abbiamo ottenuto 44 successi, con un pareggio e una sola sconfitta quest’anno con la Freelander Viaggi. Abbiamo una tradizione di grandi attaccanti: anche l’anno scorso vinse D’Antò e due anni fa Ingenito, ma soprattutto una squadra fortissima. Da parte nostra c’è enorme rispetto per le nostre concorrenti, ci sono compagini forti che hanno le carte in regola per batterci, ma il nostro obiettivo è vincere il campionato anche quest’anno: con questo gruppo di ragazzi fantastici tutto è possibile”.