Certe idee magari vengono stesi al sole, con una birra in mano dopo una partita nell’erba e nel fango tra le vastità naturali del bosco. Tutti noi da bambini abbiamo scorazzato e ci siamo divertiti, chiedere anche a quelli, ormai cresciuti, del Capecchi Sport Portagrande. Una generazione, un quartiere intero a Capodimonte ha coltivato le proprie gioie e si è fatto cullare in tempi primaverili disteso sui prati. L’intuizione collettiva ed i primi tornei amatoriali, in campo sempre lo stesso gruppo di amici. “Ci conosciamo dall’asilo, una vita, il tempo è volato – racconta il presidente Giancarlo Capecchi. – Io, coach Battaglia, Minervino, Isernia, Cacace, siamo andati avanti costantemente insieme e man mano si è aggregato qualcun altro che ha alzato un po’ il livello. Perché all’inizio arrivavamo sempre ultimi, non avevamo lo sponsor e decidemmo di prendere in prestito il nome della mia azienda di abbigliamento. Già all’epoca ed anche ora l’importante è che ci sia coesione, la nostra amicizia ci ha trasportato in questo mondo e pensiamo unicamente a divertirci. Portiamo con orgoglio il nome del nostro quartiere, quello della porta principale del bosco, da 7-8 anni. Li sopporto da tanto, devo esser sincero, ma senza il loro aiuto non saremo mai arrivati a questo punto. Mister Battaglia è sempre quello che ha aiutato maggiormente, la mia spalla, e non è mai esistito un post allenamento senza pizza dato che oramai è una tradizione. Ora che insegno educazione fisica resta un modo per rimanere in forma, non c’è dubbio: ci stiamo meravigliando del nostro cammino ed un grazie va anche a a Form Retail, lo sponsor senza cui nulla di tutto ciò sarebbe stato possibile”. Il Capecchi Sport Portagrande è ottavo in Napoli League 55, reduce dai successi contro Old Boys e Visone Tecnologie. Martedì l’appuntamento in Roma Cup, ai quarti la sfida all’avversaria dell’ultima di campionato.
“Come dicevo, alla fine si è aggiunto qualcun altro che è sicuramente più bravo della maggior parte di noialtri, è spettacolare che siano tutti del quartiere. Manteniamo un’identità, per noi è fondamentale soprattutto perché l’unico interesse che abbiamo è quello di svagarci, torniamo ragazzini e ripensiamo ai pomeriggi passati nel nostro bellissimo bosco”.