Una… sicurezza di direttore sportivo. Dal lunedì al venerdì, Roberto Chichierchia è direttore tecnico del Consorzio Secap, che si occupa di sistemi di sicurezza, appunto. Il sabato, invece, è il direttore sportivo dell’Atletico Posillipo nella Napoli League 50. La domenica speriamo sia giorno libero: “Fino all’anno scorso ero anche più o meno calciatore – scherza Chichierchia -, poi per quest’anno ho deciso di riposarmi per alcuni problemi fisici e di ricoprire questo ruolo, poi si vedrà”. L’Atletico Posillipo nasce sei anni fa: “Da un’idea mia, del presidente Salvatore Paesano, del nostro amato e compianto Mimmo Paesano, papà di Salvatore e grande uomo di calcio, insieme ad altri amici. Il presidente è rappresentante di aziende vinicole, grazie alle quali riusciamo a sostenere le spese per partecipare al campionato. Inoltre ha un’attività a Posillipo, Il Brigante: vende vini di alta qualità e generi alimentari di nicchia”. Insomma, il presidente è… Paesano, il vino no. L’obiettivo è divertirsi: “Assolutamente – sottolinea il ds -. Lo scorso anno abbiamo raggiunto l’apice dal punto di vista dei risultati, uscendo in semifinale dei playoff contro la Biores. E’ chiaro che in campo tutti vogliano ottenere il massimo, ma noi diamo importanza innanzitutto all’amicizia e all’aggregazione, senza velleità di vittoria finale anche perché sappiamo che ci sono squadre più attrezzate. Ci teniamo alla correttezza, al rispetto di arbitri e avversari, perché lo sport è un veicolo di valori positivi e soprattutto ad un età matura come la nostra non è bello che si trascenda in certi comportamenti. Dopo il periodo covid, caratterizzato da chiusure e privazioni, dobbiamo goderci una cosa bella come questo campionato e far sì che vada avanti il più a lungo possibile”. La squadra naviga a metà classifica, ma c’è rammarico per gli infortuni: “Siamo stati falcidiati. L’ultimo in ordine di tempo è Augusto De Rogati, che dopo un inizio di campionato in sordina era entrato nei meccanismi e stava offrendo prestazioni importanti e gol. Abbiamo ai box anche Gianni Amoretti, fermato da uno strappo abbastanza importante, e un giocatore forte come Guglielmo Loasses. Speriamo di recuperare almeno De Rogati e Loasses per i playoff”. Chichierchia festeggerà lo scudetto del Napoli, nonostante il suo cuore sia granata: “Da piccolo ho sempre ammirato e tifato il Torino. Sono del ‘67 e lo scudetto del ‘76 mi fece appassionare a quella squadra che contendeva ogni anno il campionato alla Juve. Il presente è avaro di successi ma l’amore resta tale, anzi, con la “vecchiaia” la fede si rafforza. In ogni caso, nutro ammirazione e rispetto per il Napoli: noto che troppi fan di altre squadre sono prima anti Napoli e poi tifosi di Juve. Inter o Milan. Io invece dopo il Toro spero sempre nelle vittorie del Napoli, che quest’anno merita ampiamente il tricolore. Sarà una grande festa – conclude Chichierchia – per i napoletani e per tutti gli amanti del calcio, perché veder giocare il Napoli è un piacere”. E allora goditi la festa, Roberto. Magari dalla collina di Posillipo…