Una vita sui campi, una vita per il gol. Domenico D’Antò, per tutti Mimmo, ha stracciato la classifica marcatori dell’AICS Napoli League 50. Ventisei reti al termine della fase regolare, un bottino che ha contribuito alla marcia inarrestabile della Techmade: “E’ il secondo anno che sono con loro – fa sapere D’Antò – e per la prima volta ho vinto il titolo di capocannoniere in questa categoria dopo che ci ero già riuscito un paio di volte nell’over 40”. Alle spalle una carriera da calciatore vero: Casertana, Taranto, Battipagliese, Turris, solo per citarne alcune, con tre presenze in B e oltre cinquecento dalla C in giù e 175 gol all’attivo: “Ero una classica seconda punta di quell’epoca: veloce, tecnico, mi piaceva dribblare ma soprattutto puntavo sempre la porta e facevo tanti gol”. Tra gli aneddoti da ricordare, ce n’è uno… mondiale: “Amichevole Livorno-Inter, mi marcava Bergomi campione del mondo. Io avevo vent’anni, ero una scheggia e lui doveva impegnarsi a starmi dietro. Scherzando, mi dice: “Piccoletto, vai piano ché ti faccio male”. Che giocatore e che icona straordinaria!”. Tra le esperienze, quella con la Viribus Unitis in coppia con Checco Ingenito, suo compagno oggi alla Techmade: “Sono in questo campionato per lui. Siamo molto amici, è una persona eccezionale. E poi in campo è fenomenale: alla Viribus mi diceva sempre “Tu parti, tanto io ti vedo” ed era davvero così. E poi le punizioni… per lui sono rigori. Ha un’intelligenza calcistica tale che oggi, lui che è stato un grandissimo centravanti si muove dietro le punte con me e Caliano in avanti: può giocare ovunque perché conosce il calcio. Alla Viribus c’erano anche Esposito e Cozzolino con noi, poi tanti altri come Caliano e Serino li ho incontrati svariate volte da avversari”. Oggi D’Antò si diverte nella Napoli League: “Per me è un antistress. Lavoro nella logistica alla base Nato di Capodichino e alleno i bambini, sono stato fortunato perché spesso trovare lavoro dopo il calcio non è semplice, ed il sabato se non gioco mi sento male”. Dei ventisei gol ne ricorda uno in particolare: “Quello di testa nello scontro diretto con la Sonny Bono finito 1 a 0. Segno poco di testa, ma riuscii a prendere il tempo al difensore e a metterla all’incrocio. Già in campo pensai: “Che gol ho fatto!”, e pesantissimo, poi”. Un po’ come il gol di Messi in finale Champions 2009 tra Barcellona e Manchester United. L’obiettivo in campionato, dopo una fase regolare chiusa a punteggio pieno, non è nemmeno da discutere: “Ovviamente cercheremo di arrivare in fondo e di giocare nel miglior modo possibile. La Techmade è una vera famiglia, il presidente Luciano Esposito non ci fa mancare nulla, è una persona fantastica che crea grande aggregazione: la pizza post allenamento, il sabato dopo la partita stiamo tutti insieme. Per lui il rispetto e il divertimento vengono prima di tutto e anche noi la pensiamo così, poi è chiaro che vincere fa piacere. Anche con mister Coscia ho un bellissimo rapporto: lui è molto pignolo, io nello spogliatoio scherzo con tutti e lo chiamo il nostro “insalatone”. Spesso bonariamente gli dico: “Mister, ma cherè ppallone chist’?”, c’è sempre un bel clima”. Un pensiero sul campionato: “A volte penso: “Mammia mia, a 51 anni spero di stare sempre bene”. E’ bello potersi divertire e incontrare tanti amici sui campi e grazie a alla Napoli League riusciamo ancora ad alimentare questa passione”. In chiusura, una dedica per il titolo di re dei bomber: “Al mio amico Massimiliano De Girolamo, scomparso poche settimane fa. Gli volevo bene, ci conoscevamo dai tempi in cui ero al Livorno e lui lì vicino, a Poggibonsi. Sono cose tremende che nessuno si aspetta”.