Dal 2017 ad oggi. Dall’Eccellenza alla Napoli League. Con un solo mantra: “Metterci cuore, impegno e passione. Altrimenti meglio stare a casa”. Parola di Luigi Amato, presidente e giocatore dell’Atletico Napoli nella Napoli League 50. Di lavoro commercialista e responsabile uffici paga e accordi bancari del governo degli Stati Uniti in Europa, Medio Oriente e Africa. Una vita ricca di impegni e responsabilità, ma lo spazio per il calcio c’è ed è pure ampio: “Sono anche presidente del Real Forio, compagine che milita nel girone A di Eccellenza – fa sapere Amato -. Rispetto all’Atletico Napoli richiede chiaramente un impegno diverso, visto che in campo ci sono componenti più complesse come dirigenza, tifosi, città. Ma il mio modo di fare è lo stesso a tutti i livelli: quando comincio un progetto voglio portarlo avanti come si deve, non me l’ha detto il medico di fare calcio e quindi lo vivo a modo mio”.
E con l’Atletico Napoli il progetto sembra proprio di quelli ben congegnati: “Nasciamo nel 2017, abbiamo vinto una coppa Senior, diversi tornei estivi, una coppa Roma e più volte siamo arrivati in semifinale di campionato. Anche quest’anno puntiamo al massimo – continua -: ci confrontiamo con squadre molto forti come Techmade, Sonny Bono e Biores, ma siamo pronti a dire la nostra. Siamo in finale di Coppa con la Techmade: loro sono una corazzata, ma nella partita secca ce la possiamo senz’altro giocare”. Dal centro del progetto al centro della difesa, lui che è un ex calciatore dilettante: “Ho giocato prevalentemente in Promozione con diverse squadre: Marano, Camaldoli, Internapoli, Castel Volturno, Rinascita Vomerese e Intervomero. Da buon vomerese ho giocato tanto a casa mia. Un anno sono stato anche in C con la Turris, ma poi ho deciso di scendere nuovamente di categoria per dedicarmi agli studi”.
L’Atletico Napoli è un gruppo di amici, ma di alto livello tecnico: “Siamo gli stessi dall’inizio, perché si è creata una bella sinergia a livello umano. La squadra nasce per trascorrere dei momenti di spensieratezza, poi se vinci è normale che ti diverti di più. Pensate che l’anno scorso avevamo anche una formazione over 40 con giocatori di spessore come Antonio Di Nardo e Marco Bottone, che adesso non vedono l’ora di rientrare nell’età necessaria a partecipare con noi all’over 50. In organico vantiamo diversi elementi scuola Napoli: Marco Petito e Salvatore Dell’Aquila erano in Primavera con Fabio Cannavaro, anche Gianluca Tatafiore ha vestito la maglia azzurra e addirittura Massimo Irace ha giocato con Maradona: lui ha una classe infinita. Per non parlare di Ciro Monaco, uno degli artefici della cavalcata del Savoia in serie B: al Giraud nel tunnel degli spogliatoi c’è anche la sua foto”. C’è molto Napoli nell’Atletico. E chissà che, per quelle assurde connessioni che solo il calcio sa creare, nell’anno dello Scudetto non sia lecito sognare per Luigi ed il suo… Amato gruppo.